Smarrimento dei bagagli: chi ne risponde?

Smarrimento dei bagagli: chi ne risponde?

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Smarrimento dei bagagli: cosa fare e chi ne risponde.

La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 18320 del 2019, ha dovuto esprimersi riguardo ad una vicenda di smarrimento dei bagagli avvenuto lungo la tratta aerea.

Il problema sussiste nel momento in cui nella vicenda del trasporto aereo convergano più soggetti, tra cui vettori, soggetti incaricati della custodia dei bagagli presso l’aeroporto, compagnia di handling.

Con “servizi di handling”,in particolare, si intende tutto quell’insieme di operazioni di carattere complementare e strumentale alle attività del vettore aereo.

Il passeggero che si trovi nella situazione in cui il suo bagaglio venga smarrito durante il trasporto aereo, deve poter sapere a chi rivolgere le proprie istanze risarcitorie.

La Corte di Cassazione, per dirimere la questione, fa riferimento alla propria giurisprudenza consolidata in tema di danno da vacanza rovinata, oltre che alla Convenzione di Varsavia, secondo la quale il vettore è responsabile del danno risultante dal ritardo.

Inoltre la Carta dei Diritti del passeggero che riconosce la responsabilità al vettore e non anche alla società di handling.

Si può quindi affermare in merito allo smarrimento dei bagagli, sulla base di queste osservazioni, e sulla base dell’art. 1218 c.c. che:

 

  • Sussistendo tra il passeggero e il vettore aereo un rapporto contrattuale, quest’ultimo è il solo soggetto ad essere gravato da responsabilità per inadempimento, a meno che non riesca a fornire la c.d. prova liberatoria.

 

L’art. 1218 c.c., infatti, sancisce che “il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno, se non prova che l’inadempimento o il ritardo è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a lui non imputabile”.

Il danno, risarcibile anche sulla base della Convenzione di Montreal, per cui il vettore è responsabile se non dimostra di aver adottato tutte le misure ragionevolmente richieste per evitare il danno, ha natura “esistenziale”, trattandosi di pregiudizio che altera le abitudini di vita e gli assetti relazionali della persona, sconvolgendo la sua “agenda quotidiana” e privandola di occasioni per esprimere la propria personalità nel mondo esterno.

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